OSAS ginecologia

OSAS e comorbità ginecologiche

OSAS e comorbità ginecologiche

Nonostante la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS) abbia una prevalenza doppia nel genere maschile (colpisce circa il 4% degli uomini adulti, rispetto al 2% delle donne), sono numerose e significative, in campo ginecologico, le conseguenze di tale disturbo e le comorbidità ad esso associate.

Nei soggetti con apnee ostruttive del sonno si ha un’alterazione del ritmo sonno-veglia e dei normali processi omeostatici dell’organismo che si traducono in un aumentato rischio di sviluppare disordini di tipo endocrino e metabolico: i pazienti con OSAS mostrano, indipendentemente dal sesso, una predisposizione all’osteoporosi, all’ipogonadismo, all’iperprolattinemia, all’iperaldosteronismo e all’ipercortisolismo e una maggiore incidenza di patologie quali l’ipertensione e il diabete mellito.

Di tutte queste conseguenze, due appaiono le più rilevanti in campo ginecologico: l’alterazione del metabolismo osseo (considerando che le donne in post-menopausa, che già presentano una maggior incidenza di osteoporosi rispetto al resto della popolazione, sono la parte del genere femminile a più alto rischio di sviluppare sleep breathing disturbances) e l’influenza negativa dell’OSAS sulla funzione sessuale femminile (sebbene quest’ultima necessiti, al contrario della controparte maschile, di ulteriori indagini e approfondimenti).

La promozione del riassorbimento osseo è dovuta all’ipossia e allo stress ossidativo (molto maggiore nei pazienti con OSAS, specialmente le donne in gravidanza, a causa di minori concentrazioni plasmatiche di tioli e molecole antiossidanti), alla ridotta produzione di melatonina e vitamina D e all’aumentata produzione di leptina, tutte conseguenze dirette delle apnee ostruttive e dell’alterazione dei normali ritmi sonno-veglia e luce-buio.

Riguardo la sfera sessuale femminile, per quanto la letteratura sia piuttosto limitata, studi recenti hanno dimostrato come non solo la disfunzione sessuale femminile sia più frequente nelle donne con OSAS anche in fase fertile (la correlazione tra l’entità dei due disturbi, invece, è ancora oggetto di discussione), ma anche come la sindrome delle apnee ostruttive del sonno si accompagni a cambiamenti ormonali, con minori livelli di progesterone ed estradiolo in queste pazienti, e addirittura come endocrinopatie e alterazioni dei livelli ormonali possono predisporre allo sviluppo della patologia.

Quest’ultimo punto è sostenuto dal riscontro di una maggior prevalenza di OSAS nelle giovani donne con Sindrome dell’ovaio policistico, ma soprattutto dalle notevolmente maggiori incidenza e prevalenza di OSAS nelle donne in post-menopausa (il rischio di tali pazienti tende ad uniformarsi ai soggetti maschi con fattori di rischio sovrapponibili).

Esistono a tale proposito alcuni studi che dimostrano un ruolo protettivo fondamentale dell’asse di segnalazione estrogeni-recettore ERR-α: una downregulation di tale recettore (che avviene fisiologicamente nelle donne in post-menopausa non trattate con terapia ormonale sostitutiva) favorisce, infatti, una modificazione nella composizione delle fibre muscolari nelle vie aeree superiori, con prevalenza di fibre tipo 2b (già dimostrate essere più abbondanti nei muscoli delle vie aeree superiori dei pazienti maschi con OSAS), facilmente affaticabili, che può portare ad affaticamento di tali muscoli e maggior suscettibilità al collasso posteriore di faringe e palato molle.

La sindrome delle apnee ostruttive viene inoltre associata, anche in campo ginecologico, ad un aumentato rischio di compromissioni cognitive, non solo nelle pazienti con la patologia conclamata, ma addirittura in pazienti ad elevato rischio di sviluppare la patologia.

Una nota positiva è rappresentata dal fatto che le conseguenze delle apnee ostruttive del sonno appaiono tutte, almeno in certa misura, reversibili con il trattamento della patologia di base.

Dr. Ciro Turco