La sindrome delle apnee ostruttive del sonno

Diagnosi e terapie per contrastare l’OSAS

Abbiamo visto cos’è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno e quali sono le cause scatenanti.

Ma quali sono gli strumenti a disposizione per una buona diagnosi? E inoltre, quali sono le terapie più efficaci per contrastare questo disturbo?

Come viene effettuata una diagnosi

Diciamo subito che la diagnosi è successiva all’esame clinico, momento fondamentale per individuare eventuali fattori di rischio:

  • Obesità
  • Ipertensione
  • Fumo eccessivo
  • Consumo elevato di alcol
  • Ereditarietà
  • Uso di sedativi
  • Alterazioni anatomiche a livello del naso e/o della gola
  • Patologie a livello del naso e/o della gola
  • Palato ‘’stretto’’ e mandibola retroposta
  • Gravidanza

La diagnosi viene effettuata con la polisonnografia. Si tratta di un test diagnostico estremamente complesso ed articolato (da effettuarsi in un centro specializzato), che consente di monitorare, mediante sofisticate apparecchiature, diversi parametri vitali del paziente (ritmo cardiaco, respirazione, livelli di ossigeno nel sangue, attività cerebrale), nonché di rilevare russamento ed episodi di ipopnee ed apnee.

Oggi è possibile effettuare anche una diagnosi domiciliare

La tecnologia e l’innovazione ci vengono oggi in aiuto. È infatti possibile effettuare un esame di screening validato scientificamente, effettuato con RUSleeping RTS, un dispositivo domiciliare estremamente facile da posizionare ed utilizzare, in grado di rilevare episodi di ipopnee ed apnee durante il sonno.

Il RUSleeping RTS permette di ottenere un primo screening dei pazienti a rischio di OSAS, attraverso un’indagine estremamente semplice e non invasiva. Lo strumento permette di limitare l’uso della polisonnografia solo ai casi in cui l’indice di AHI rilevato (cioè il numero totale di episodi di ipopnea ed apnea per ora di sonno) sia superiore a 5.

Cos’è l’indice AHI?

L’interruzione del flusso d’aria che provoca apnea o ipopnea dura almeno 10 secondi. L’AHI è “l’Indice di Apnea-Ipopnea” e permette di definire la gravità delle OSAS:

  • OSAS lieve: AHI compreso tra 5 e 15
  • OSAS moderata: AHI compreso tra 16 e 30
  • OSAS grave: AHI superiore a 30 

Quali sono le terapie più utilizzate

Terapia comportamentale

Il primo gradino della terapia comportamentale è il dimagrimento. Una riduzione di solo il 10% del peso corporeo sarebbe in grado già di migliorare l‘AHI in maniera clinicamente significativa. Anche la posizione del corpo influenza l’insorgere del problema: modificare la posizione da supina a laterale aiuta a ridurre l’impatto dell’OSAS.

Tra le misure atte a migliorare la sindrome respiratoria riveste notevole importanza anche l’igiene del sonno, ovvero tutti quei comportamenti che favoriscono il riposo notturno:

  • Evitare l’assunzione di alcool e sedativi, specie prima di andare a dormire
  • Eliminare o quantomeno limitare il fumo da sigaretta
  • Andare a letto e alzarsi in orari quanto più possibile costanti

CPAP: Ventilazione meccanica a pressione positiva continua

La prima scelta terapeutica delle OSAS, ancora oggi, è rappresentata dalla CPAP, un apparecchio che permette la ventilazione meccanica a pressione positiva continua, ovvero soffiare nel naso aria a pressione positiva costante, consentendo di mantenere le vie aeree libere. Molti studi clinici hanno evidenziato che la CPAP riduce significativamente la sonnolenza diurna e migliora la qualità della vita.

Pur essendo la CPAP una soluzione terapeutica di prima scelta, si verificano con elevata frequenza insuccessi, legati alla cattiva collaborazione al trattamento di molti pazienti. Spesso, infatti, già solo dopo pochi giorni d’impiego dell’apparecchiatura, se ne rifiuta l’uso per la comparsa di senso di soffocamento o per la difficoltà a dormire

Trattamento chirurgico

Il trattamento chirurgico dell’OSAS è rivolto alla correzione di eventuali difetti anatomici o di anomalie ostruttive delle vie aeree superiori, generalmente indicato dal chirurgo maxillo-facciale (di particolare rilevanza gli interventi di ‘’osteotomia bimascellare’’, per l’avanzamento maxillo-mandibolare) o dall’otorino. Gli interventi più frequenti sono però quelli di tonsillectomia, in particolare in età pediatrica e quelli a carico del naso (deviazioni del setto).

 MAD: L’odontoiatra come medico sentinella

Come può il medico odontoiatra curare una patologia respiratoria?

Secondo le linee guida (2014) del Ministero della Salute Italiano “L’odontoiatra, completato l’iter diagnostico, può provvedere, ove ritenuto opportuno, all’applicazione di un dispositivo di avanzamento mandibolare (MAD)”.

I MAD sono dei dispositivi che, spostando in avanti la mandibola (e, di conseguenza, anche la lingua, che è connessa alla mandibola), mantengono le vie aeree libere. La terapia con i MAD rappresenta la metodica per il trattamento dell’OSAS che ha avuto il maggior sviluppo negli ultimi anni e l’efficacia clinica è stata dimostrata da un elevato numero di ricerche cliniche e strumentali.

La tipologia degli apparecchi disponibili si è evoluta nel tempo e i MAD attualmente utilizzati sono più confortevoli, meno ingombranti e più tollerati di quelli prodotti in passato.

Vuoi sapere di più sui dispositivi MAD?

Vai alla pagina dedicata ai dispositivi antirussamento SENZARUSSARE.

Siamo gli alleati al tuo benessere notturno.

Dr. Ciro Turco