Cpap Osas

CPAP: pro e contro della terapia tradizionale OSAS

“CPAP” – acronimo di “Continuous Positive Airway Pressure” – in italiano significa “Pressione Positiva Continua delle Vie Aeree” e la definizione dà già l’idea della sua azione.

In pratica, l’apparecchio eroga aria che mantiene aperte le vie aeree ed evita che le strutture anatomiche responsabili delle apnee subiscano lo stato di rilassamento che induce il disturbo (“OSAS”). In questo modo, la persona può dormire tranquillamente perché respira bene e di giorno è vigile e attivo, con una riduzione significativa degli episodi di sonnolenza e dei problemi di memoria e di attenzione.

La terapia ventilatoria Cpap attualmente, inoltre, non ha sostanziali effetti collaterali, tranne uno stato di secchezza delle prime vie aeree. Quest’ultimo in genere è un disturbo che si risolve da sé nell’arco di qualche giorno: in caso contrario, viene installato l’umidificatore per l’aria generata dal dispositivo.

Un apparecchio personalizzato

La Cpap può essere prescritta solo dallo specialista, che sceglie il modello più adatto al singolo paziente, in modo da evitare che interferisca con la qualità del sonno. Il medico inoltre è fondamentale per il training: la persona deve imparare infatti come indossare correttamente la maschera e come svolgere la manutenzione giornaliera dell’apparecchiatura. Tutti i modelli hanno dimensioni contenute, tanto che la Cpap viene tenuta sul comodino accanto al letto.

L’apparecchiatura di base contiene il ventilatore ed è disponibile in quattro modelli differenti, a seconda del funzionamento. I diversi dispositivi comprendono una maschera che viene fissata al viso grazie a delle fasce morbide e collegata all’apparecchiatura tramite un tubo di connessione flessibile.

Modelli di Cpap

  • Cpap
    È il modello tradizionale. La Cpap è un dispositivo medico che eroga un flusso d’aria a pressione costante per poter limitare o eliminare eventuali ostruzioni delle vie aeree superiori. È utilizzato quando la gravità della sindrome delle apnee del sonno richiede un intervento immediato oppure come supporto alla terapia medica (dieta) poiché è in grado di ristabilire una normale ossigenazione notturna.
  • Auto Cpap
    L’Auto-Cpap è un particolare modello di CPAP in grado di modificare automaticamente il livello di pressione erogata, in risposta alla variazione di flusso (apnee/ipopnee) e/o all’intensità del russamento. È utilizzato solitamente da pazienti che non riescono ad adattarsi al trattamento con CPAP o da pazienti OSAS con apnee/ipopnee che si manifestano in alcune fasi del sonno.
  • Ventilatore Bi-level
    Il ventilatore Bi-level offre la possibilità di utilizzare due livelli di pressione diversi, uno per l’inspirazione e uno per l’espirazione. È utilizzato da pazienti con apnee del sonno e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), da pazienti obesi con ipoventilazione oppure da pazienti che non tollerano il trattamento in CPAP a causa delle alte pressioni impostate.
  • Ventilatore servo-assistito
    Il ventilatore servo-assistito è un tipo particolare di Bi-level che il medico prescrive per alcuni specifici Disturbi Respiratori nel Sonno causati dall’insufficienza cardiaca o da altre malattie che colpiscono il centro del respiro (“Cheyne Stokes Respiration”).

Gli accessori per Cpap

Per utilizzare il dispositivo Cpap, sono necessari una serie di accessori e consumabili che permettono al paziente di effettuare la terapia in sicurezza e con estremo comfort:

  • Maschere
    I dispositivi CPAP, AutoCPAP, BiLevel e i ventilatori servoassistiti sono collegati al paziente tramite un’interfaccia (maschera), che viene posizionata sul volto con apposite cinghiette.
    Le maschere più comunemente usate per il trattamento delle apnee notturne sono di due tipi: nasali (avvolgono il naso e permettono l’entrata del flusso di aria erogata dal ventilatore nel naso) e oronasali (coprono naso e bocca e sono consigliate nel caso in cui il paziente abbia difficoltà a respirare con il naso oppure se ha problemi di secchezza alla gola derivanti dall’apertura della bocca durante il sonno).
  • Umidificatori
    L’umidificatore ha lo scopo di umidificare l’aria che viene generata dal dispositivo. Viene prescritto dal medico specialista in caso di eccessiva secchezza delle prime vie aeree o di continui raffreddori.
  • Circuiti
    La maschera viene connessa all’apparecchio mediante un apposito tubo di connessione chiamato circuito paziente, attraverso cui passa il flusso d’aria.
  • Filtri
    Solitamente di due tipi, filtri aria e filtri antipolline, posti all’ingresso del ventilatore, hanno il compito di trattenere l’eccessivo pulviscolo ambientale, che potrebbe andare a compromettere il funzionamento del dispositivo e la qualità del flusso d’aria inspirata dal paziente.

 

Dr. Ciro Turco