Fumo e apnee del sonno

Che fumare peggiori la qualità della vita in termini di salute è ormai noto da decenni.
Più recente invece è l’attenzione alle ripercussioni dell’abitudine al fumo sulla qualità del sonno, o per meglio dire, sulla correlazione tra fumo e apnee del sonno.

Qualità del sonno: c’è differenza tra fumatori e non fumatori?

Tra fumatori e non fumatori sono state notate notevoli differenze per quanto riguarda la qualità del sonno: i primi hanno infatti lamentato difficoltà nel prendere sonno, frequenti risvegli notturni e una certa consuetudine nel vedere la luce prima del previsto, con conseguente eccessiva sonnolenza diurna.

Molto significativa la relazione osservata tra il numero di sigarette fumate e le ore totali trascorse a riposo che, nei fumatori, è inferiore rispetto agli ex e ai non fumatori.
A livello generale, i fumatori e gli ex hanno segnalato difficoltà nell’addormentarsi e un tempo complessivo trascorso a riposo inferiore rispetto a quello dei non fumatori.

Tra chi soffre di OSAS, uno su tre è fumatore

L’associazione tra apnee notturne e fumo di sigaretta è stata dimostrata da diversi studi.
Quest’ultimi hanno messo in evidenza che circa il 35% dei pazienti affetti da OSAS era composto da fumatori e, considerando anche altri fattori quali età, sesso, peso corporeo e consumo di alcol, è risultato che i fumatori hanno un rischio 2,5 volte maggiore rispetto alle altre persone (non fumatori ed ex-fumatori) di sviluppare OSAS.

Diverse ipotesi potrebbero spiegare l’associazione tra russamento e fumo. In primo luogo, il fumo aumenta la risposta infiammatoria delle vie aeree superiori, ma anche la resistenza al flusso di aria nelle narici.
Ma non solo: vi è un rapporto anche tra l’insorgenza del russamento, la progressiva riduzione delle concentrazioni ematiche di nicotina durante la notte e la conseguente riduzione del tono muscolare che favorirebbe il collasso delle vie aeree superiori e, potenzialmente, il russamento.

Bisogna inoltre tener conto che il fumo, oltre ad aumentare la sintomatologia dei pazienti affetti da questa patologia, peggiora il quadro clinico generale del paziente aumentando l’insorgenza di patologie cardiovascolari e disordini metabolici. Molte componenti del fumo di sigaretta, come i composti organici volatili, metalli pesanti e nicotina aumentano infatti lo stress ossidativo e l’infiammazione sistemica, causa dei disordini metabolici.