Russamento e sovrappeso

Il russamento è un problema molto comune, soprattutto tra gli uomini. È più frequente tra gli individui in sovrappeso e tende a peggiorare con l’età.
Può essere sintomo di ostruzioni alle vie respiratorie e non deve essere sottovalutato, soprattutto se cronico.

Perché si russa?

Il sovrappeso e l’obesità rappresentano il principale fattore di rischio per il russamento.

Perché accade questo? La spiegazione è semplice: durante il sonno il tono dei muscoli viene meno e questa riduzione riguarda anche i muscoli che fanno espandere i nostri polmoni e quelli che tengono aperta la nostra gola.

Tutti noi, quindi, quando dormiamo respiriamo meno bene, ma questo, in soggetti che sono già affetti da patologie respiratorie croniche o che sono in sovrappeso, può avere conseguenze più o meno severe.

I disturbi del sonno più frequenti, da questo punto di vista, sono le cosiddette apnee ostruttive del sonno (OSAS).

Apnee del sonno e sovrappeso

Il rischio di sviluppare apnee notturne aumenta all’aumentare dell’indice di massa corporea (BMI), un parametro che mette in relazione il peso e l’altezza del soggetto, utile a definire se quest’ultimo rientra in condizione di normopeso, sottopeso o sovrappeso.

L’esame strumentale che permette una diagnosi delle apnee e la gravità è la polisonnografia, che viene effettuata applicando un piccolo dispositivo che con diversi sensori monitora le variazioni della respirazione durante il sonno.

Come detto precedentemente, l’obesità può rappresentare una delle cause di apnea notturna ma si è visto che vi è una relazione reciproca tra le due patologie. Infatti anche l’apnea notturna può favorire l’incremento di peso corporeo: un sonno di scarsa qualità determina sonnolenza diurna e, quindi, riduzione dell’attività fisica per mancanza di volontà, oltre che un maggiore appetito.

Quali sono le conseguenze?

La privazione del sonno causata dalle apnee notturne comporta uno stress sull’organismo, situazione che viene ulteriormente aggravata in caso di obesità, poiché questa condizione incrementa il rischio di patologie cardiache, polmonari e danni metabolici.

Questa patologia priva l’organismo di ossigeno in maniera “ciclica” e ciò determina infiammazione che può danneggiare le arterie.
Inoltre, l’apnea notturna favorisce un aumento del glucosio ed anidride carbonica nel sangue e resistenza all’insulina, quindi si associa a patologie quali diabete tipo 2, insufficienza cardiaca, sindrome metabolica e sindrome da ipoventilazione da obesità (OHS).