Esiste un collegamento tra apnee notturne e diabete?

Si dice spesso che il diabete di tipo 2, quello che compare negli adulti, è legato alle nostre abitudini.
Non ci sono dubbi che sovrappeso, sedentarietà, scarsa attività fisica e poco controllo a tavola possano, in qualche modo, facilitare l’insorgenza della malattia, ma la scienza svela ora un altro mistero: anche le pause nella respirazione durante il sonno, spesso nemmeno percepite, aumentano i rischi di veder innalzare la glicemia.

Proprio per questo, la qualità del riposo notturno e l’insorgenza di apnee ripetute quando si dorme vanno considerati elementi da tenere sotto controllo in prevenzione.

Diabete e apnee del sonno

Nel diabete di tipo 2, il corpo non reagisce all’insulina come dovrebbe e dunque i livelli di zucchero risultando dannosi, in quanto troppo alti (spesso anche l’insulina nel sangue di coloro che ne sono affetti è più alta del normale.

Il diabete di tipo 2 non è una malattia autoimmune, ma è causata da una serie di differenti condizioni spesso associate a stili di vita scorretti.
Inoltre, si tratta di una patologia che presente caratteri ereditari.

Per questo tipo di diabete non esiste la possibilità di una totale guarigione, tuttavia una terapia medica, un piano alimentare specifico e un corretto stile di vita, possono consentire di gestire la situazione al meglio o di prevenire con molti anni di anticipo la comparsa della malattia.

Il diabete di tipo 2 è sovente collegato ad altre condizioni patologiche, come obesità, pressione alta e disfunzioni cardiache, ma recentemente, è stata accertata la relazione con un altro problema di salute, solo apparentemente “distante” dal controllo della glicemia: le apnee notturne, un disturbo del sonno piuttosto grave e serio.

Esiste una correlazione?

Secondo le ricerche più recenti, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, è presente nel 71% delle persone che soffrono di diabete di tipo 2, contro un’incidenza molto minore nel resto della popolazione, che si attesta tra il 4 e il 10%.

Coloro che soffrono di diabete di tipo 2 sono dunque anche a concreto rischio di apnee notturne.
Le apnee, inoltre, peggiorano la gestione del diabete: ciò accade perché il meccanismo che permette di tornare a respirare dopo un’apnea, è lo stesso che fa aumentare la glicemia.

Diagnosi e terapie

Un medico competente di sonno e dei suoi disturbi, può determinare se soffriamo o meno di OSAS, individuarne la gravità e soprattutto stabilire una cura. Questo avviene tramite la polisonnografia, un test che permette di identificare la presenza, il numero e la severità degli episodi di apnea notturna e di tante altre funzioni organiche nel sonno.

Esistono naturalmente varie terapie per l’OSAS (dalla dieta all’uso di particolari BITE, dalla correzione della posizione del corpo la notte, alla chirurgia multilivello – naso e faringe), quello che è importante è non sottovalutare assolutamente i i disturbi del sonno: respirare male durante la notte ed accumulare debito di sonno rischia di causare severe patologie cardiache e neurologiche.

Nel dubbio, la cosa migliore da fare è rivolgersi ad uno specialista del sonno.