Disturbi del sonno: quali sono?

Dei disturbi del sonno non si parla mai abbastanza e, visto che si tratta di problemi di salute tra i più comuni, è importante approfondire l’argomento.

Ogni individuo trascorre circa un terzo della propria vita dormendo, o provando a farlo, ed è per questo che non riposare in maniera soddisfacente può compromettere il benessere psicofisico.
I disturbi del sonno possono influenzare ogni aspetto della vita, inclusi la sicurezza delle persone, le relazioni interpersonali, il rendimento scolastico e lavorativo, la salute mentale, il peso e possono concorrere allo sviluppo di patologie come il diabete e le malattie cardiache. In sintesi non dormire a sufficienza può danneggiare la qualità della vita.

In genere si è portati a ricondurre tutti questi disturbi sotto il termine “insonnia”, ma all’interno della categoria che comprende i disturbi del sonno ci sono diverse patologie, alcune invalidanti. Oltre 80 sono le patologie legate al sonno; vediamo quali sono e come vengono classificati i principali disturbi del sonno.

La classificazione dei disturbi del sonno

All’inizio, la classificazione comprendeva circa 84 tipologie di disturbi del sonno, che successivamente sono stati raggruppati in 8 categorie maggiori:

  • Insonnia
  • Disturbi respiratori legati al sonno
  • Ipersonnie di origine centrale (non dovute a un disturbo del ritmo circadiano o alla respirazione correlata al sonno)
  • Disturbi del ritmo circadiano del sonno
  • Parasonnie
  • Disturbi del movimento legati al sonno

I principali disturbi del sonno: l’insonnia

L’insonnia è uno dei disturbi del sonno più diffusi ed è caratterizzato dalla difficoltà ad addormentarsi o da continui e frequenti risvegli durante la notte. Spesso il problema si protrae per anni e, se non adeguatamente trattato, contribuisce a peggiorare notevolmente la qualità della vita.

Il disturbo si manifesta in maniera diversa a seconda dell’età, della presenza o meno di patologie concomitanti, dall’uso di farmaci o sostanze stupefacenti. Si pensa che alcune cause dell’insonnia cronica siano dovute a disturbi della funzione cerebrale.

La più comune è l’insonnia psicofisiologica, nota anche come insonnia appresa o condizionata. In genere, è un disturbo originato da un periodo di stress ma che persiste anche dopo la risoluzione dello stress. L’insonnia idiopatica è invece un tipo di insonnia che inizia nella prima infanzia e si protrae per tutta la vita e le cui cause sono sconosciute.

La difficoltà ad addormentarsi o a dormire per più ore di seguito è spesso dovuta a cattive abitudini, come quella di assumere caffeina prima di mettersi a letto, dormire con la TV accesa o fare attività fisica poco prima di andare a dormire.

A causare l’insonnia sono anche alcune patologie come il dolore cronico o la sindrome delle gambe senza riposo, così come l’assunzione di farmaci, alcol o droghe.

Disturbi respiratori del sonno (DRS)

Sono compresi in questa categoria i disturbi causati da disfunzioni delle vie aeree superiori. Tra questi, i più comuni sono le apnee ostruttive del sonno, che comprendono una serie di disturbi come l’ipopnea ostruttiva del sonno e la sindrome da resistenza delle vie aeree superiori.

Le apnee ostruttive del sonno sono caratterizzate da episodi ripetuti di occlusione delle vie aeree superiori durante il sonno e comportano microrisvegli continui inconsapevoli, associati a una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue. Il sonno quindi è frammentato e poco riposante.

Se non curate, le apnee ostruttive del sonno possono gravare sull’apparato cardiocircolatorio e causare ipertensione ma anche ictus o infarti.
Le cause di tali disturbi possono essere il sovrappeso, il fumo o problemi anatomici come l’ingrossamento dei turbinati.

Ipersonnie di origine centrale

All’opposto, troviamo le ipersonnie, disturbi di eccessiva sonnolenza diurna causati da una disfunzione cerebrale.

Tra questi, la narcolessia, che consiste in una sonnolenza diurna associata solitamente a debolezza dei muscoli, nota come cataplessia, e alla comparsa prematura del sonno REM. Spesso, tale disturbo è causato da una disfunzione del sistema neurotrasmettitore dell’ipocretina.

L’ipersonnia idiopatica è simile, ma si presenta solo con ipersonnolenza, senza cataplessia né disturbo del sonno REM.

Molto rara è l’ipersonnia ricorrente, un disturbo che comporta periodi molto lunghi di sonno, e la sindrome da sonno insufficiente, derivante da una restrizione cronica del periodo di sonno in alcuni periodi con conseguente estensione del tempo di sonno in periodi successivi.

L’eccessiva sonnolenza diurna può essere causata da farmaci, droghe ma anche dalla concomitanza con altre patologie come il morbo di Parkinson o alcuni tipi di demenza.

Disturbi del ritmo circadiano del sonno

Rientrano in questo gruppo tutti quei disturbi legati a uno sfasamento del ritmo biologico sonno/veglia.

Si presentano con insonnia, eccessiva sonnolenza diurna o, in alcuni casi, entrambe.
In genere, sono causati da una non perfetta sincronizzazione del centro del controllo circadiano, che si trova nel nucleo soprachiasmatico dell’ipotalamo.

Tra i disturbi del ritmo circadiano del sonno, troviamo la sindrome da fase di sonno ritardata, la sindrome da fase di sonno anticipata, la sindrome ipernictemerale ma anche la sindrome da jet-lag e la sindrome da turnismo. Queste ultime due sono invece causate da elementi esterni come il cambio di fuso orario o la turnazione giorno/notte al lavoro.

Parasonnie

Le parasonnie sono quei disordini del sonno episodici caratterizzati da comportamenti anomali dovuti all’incapacità di effettuare una rapida transizione verso la veglia completa.
Si verificano durante l’addormentamento, mentre si dorme o in prossimità del risveglio.

Appartengono a questa categoria di disturbi del sonno il sonnambulismo, la paura durante il sonno (pavor nocturnus), gli incubi, la paralisi del sonno e anche l’incapacità di movimento, che può durare pochi secondi fino a qualche minuto.

Disturbi del movimento legati al sonno

I disturbi del movimento legati al sonno sono associati a una serie di movimenti stereotipati effettuati durante il sonno che rientrano tra i principali disturbi del sonno.

Uno di questi è la sindrome delle gambe senza riposo, un disagio che comporta un’irrequietezza motoria delle gambe per alleviare sensazioni di formicolio insopportabile o brividi. Il movimento periodico delle gambe e i crampi notturni alle gambe sono catalogati tra i disturbi del movimento legati al sonno, così come il bruxismo, che consiste nel digrignamento involontario dei denti prevalentemente durante il sonno.

Il disturbo del movimento ritmico consiste in movimenti ritmici della muscolatura, si verifica soprattutto durante la fase di sonnolenza ed è tipico dell’età infantile.